
Mi piace l’horror, non perché mi spaventi (per nulla), ma per una sorta di gusto per il macabro, di attrazione per il ripugnante.
Purtroppo oggi le produzioni del settore sono per lo più superficiali e scialbe, c’è ben poco di ben costruito, che spicchi per contenuti e originalità.
Cinema Panopticum di Thomas Ott credo possa essere annoverato tra quanto valido di considerazione, pur essendo un breve fumetto muto (non compaiono dialoghi), è in grado di insinuare uno strisciante senso di inquietudine, far rabbrividire nelle sue semplici tavole in bianco e nero.
Una ragazzina vagabonda per una fiera o parco di divertimenti, finché non si imbatte in un tendone ove campeggia l’insegna “Cinema Panopticum”.
Incuriosita, entra e si trova davanti, disposte circolarmente, cinque postazioni, ciascuna per un film differente.
Contate le monetine a disposizione, la ragazzina inizia a visionare le storie, in un crescendo di ambiguità, orrore e straniamento che culminerà con l’ultima visione.
Ogni cortometraggio racconta una favola macabra che sovverte le leggi della realtà.
Il primo, “The Hotel”, vede un uomo entrare in un hotel che non riesce più a lasciare; il secondo, “The Champion”, ha per protagonista un lottatore mascherato che si trova a combatte contro la morte. Segue “The Experiment”, in cui un paziente è curato da uno scienziato folle per la sua miopia, mentre in “The Prophet”, ove un uomo senza dimora scopre i segni dell’avvicinarsi all’apocalisse. L’ultima scatola è intitolata “The Girl”: non è mostrato al lettore la pellicola, ma soltanto la reazione della bambina. Continua a leggere →